L'antica lingua usata nel passato dai romani pare stia vivendo una seconda giovinezza.
Parlata a Roma e nel Lazio almeno dagli inizi del I millennio a.C. è ancora oggi la lingua "sacra" della Chiesa Cattolica, ma viene utilizzata anche in campi meno impegnativi, come la radiofonia.
Attualmente le lingue con maggiore somiglianza al latino sono il sardo per la pronuncia, l'italiano per il lessico, il romeno per la struttura grammaticale (declinazioni).
E' tuttora studiato in Italia, Cina, Russia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti ed è molto apprezzato in
quanto esercita la mente degli allievi al ragionamento per arrivare alla traduzione di ogni singola frase.
E' notizia di oggi di Repubblica che sulla radio nazionale finlandese le notizie più importanti, una volta a settimana, sono nella lingua degli antichi romani.
Si parla di di Papa Francesco, dell'insediamento di Obama, o degli gli esperimenti nucleari in Corea.
Può sembrare un paradosso, visto che è stato necessario inventare neologismi per esprimere concetti che non esistevano al tempo di Cicerone, parole che mai avrebbe usato Tacito, semplicemente perché sarebbero stati significanti di un significato ancora sconosciuto, poiché inesistenti nei secoli di dominazione romana, come le testate termonucleari.
E' un implicito rimprovero per noi italiani, come i francesi e gli spagnoli eredi diretti di tale lingua, che non abbiamo mai realizzato niente di simile. Pare che buona parte del nostro popolo sia refrattario alla cultura, ancora più se classica.
L'implicazione è però che il latino, metafora della cultura classica, ha ancora molti estimatori nel mondo e dato che la cultura è amore per la bellezza, abbiamo speranza ancora che essa possa salvare il mondo.
Alessandro Diletto
Parlata a Roma e nel Lazio almeno dagli inizi del I millennio a.C. è ancora oggi la lingua "sacra" della Chiesa Cattolica, ma viene utilizzata anche in campi meno impegnativi, come la radiofonia.
Attualmente le lingue con maggiore somiglianza al latino sono il sardo per la pronuncia, l'italiano per il lessico, il romeno per la struttura grammaticale (declinazioni).
E' tuttora studiato in Italia, Cina, Russia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti ed è molto apprezzato in
quanto esercita la mente degli allievi al ragionamento per arrivare alla traduzione di ogni singola frase.
E' notizia di oggi di Repubblica che sulla radio nazionale finlandese le notizie più importanti, una volta a settimana, sono nella lingua degli antichi romani.
Si parla di di Papa Francesco, dell'insediamento di Obama, o degli gli esperimenti nucleari in Corea.
Può sembrare un paradosso, visto che è stato necessario inventare neologismi per esprimere concetti che non esistevano al tempo di Cicerone, parole che mai avrebbe usato Tacito, semplicemente perché sarebbero stati significanti di un significato ancora sconosciuto, poiché inesistenti nei secoli di dominazione romana, come le testate termonucleari.
E' un implicito rimprovero per noi italiani, come i francesi e gli spagnoli eredi diretti di tale lingua, che non abbiamo mai realizzato niente di simile. Pare che buona parte del nostro popolo sia refrattario alla cultura, ancora più se classica.
L'implicazione è però che il latino, metafora della cultura classica, ha ancora molti estimatori nel mondo e dato che la cultura è amore per la bellezza, abbiamo speranza ancora che essa possa salvare il mondo.
Alessandro Diletto
Latino lingua viva, il notiziario finlandese e la potenza della cultura
Reviewed by Polisemantica
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martedì, aprile 09, 2013
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