Il 17 marzo 2013 Papa Francesco è apparso dalla finestra di Piazza San Pietro e ha parlato al mondo durante il suo primo Angelus.
I codici gestuali e mimetici erano sereni calmi, rilassati e invitavano alla concordia, alla pace, all'incontro fraterno.
I codici tonali anch'essi pacati erano resi ancora più interessanti dalla sua inflessione linguistica esotica e inviavano messaggi inconsci di affetto paterno e comprensione.
Partendo dal racconto di un libro letto di uno dei suoi cardinali, il teologo Walter Kasper, ha parlato della misericordia di Dio che non si stanca mai di perdonare gli uomini, di qualunque peccato, purché essi si pentano e della poca voglia di molti uomini di confessarli, i propri peccati, per ottenere il perdono.
Parole di bontà, di comprensione, di amore.
Dice che se anche i peccati fossero rossi, la misericordia di Dio li farebbe diventare bianchi e candidi, usando una allegoria con i due simboli cromatici del peccato e della grazia.
Il Papa conosce la comunicazione, sa usare i segni, i codici, le icone.
Sa parlare al cuore delle persone.
Ha affermato che lo Spirito Santo può esprimere la Sapienza anche attraverso le parole di una vecchietta che dice: "Dio perdona tutto, tutti e sempre, altrimenti il mondo non esisterebbe più".
Tutti siamo peccatori, anche il Papa [e qui forse è un'allusione alle sue mancanze in Argentina durante la dittatura?], ma poi Dio perdona, se uno si pente e diventa un uomo nuovo.
È la grandezza della religione cristiana, questa, la sua novità e alterità rispetto alle altre confessioni.
Un uomo che conosce come toccare il cuore della gente, con le parole adatte.
Speriamo che sia veramente, anche lui, un uomo nuovo.
Ecco il video del primo Angelus:
IL PRIMO ANGELUS DI PAPA FRANCESCO: LA MISERICORDIA DI DIO E I SEGNI
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domenica, marzo 17, 2013
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