"Piazza Grande" di Lucio Dalla, presentata per la prima volta nel 1972, è ricca di riferimenti polisemantici.
Nella canzone, vera metafora della vita di un clochard di Bologna, vi è una presupposizione iniziale, ovvero la conoscenza data per scontata nell'ascoltare che Piazza Grande sia riferita a Piazza Maggiore a Bologna.
Essa è anche allegoria della condizione umana, nella quale siamo tutti un po' simili al barbone di Piazza Grande: ("a modo mio avrei bisogno di carezze anch'io, a modo mio, avrei bisogno di sognare anch'io" oppure "avrei bisogno di pregare Dio, ma la mia vita non la cambierò mai mai, a modo mio, quel che sono l'ho voluto io").
Ci sono similitudini ("voglio morire in piazza grande, fra i gatti che non han padrone come me", "ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'e'") e antitesi ("dei loro amori tutto so, sbagliati e no" e "se la vita non ha sogni io li ho").
Abbiamo anche una iperbole ("briganti come me").
Piazza Grande è sineddoche di Bologna, ma in effetti del mondo intero. Così come il senta-tetto di Dalla è icona dei clochard di tutto il mondo, ma anche simbolo di ciascuno di noi
Ecco il testo di Piazza Grande.
Santi che pagano il mio pranzo non ce n'è
Sulle panchine in Piazza Grande
Ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'è
Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me
Gli innamorati in Piazza Grande
Dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no
A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io
A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io
Una famiglia vera e propria non ce l'ho
E la mia casa è Piazza Grande
A chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho
Con me di donne generose non ce n'è
Rubo l'amore in Piazza Grande
E meno male che briganti come me qui non ce n'è
A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io
Avrei bisogno di pregare Dio
Ma la mia vita non la cambierò mai mai
A modo mio quel che sono l'ho voluto io
Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
Sotto le stelle in Piazza Grande
E se la vita non ha sogni io li ho e te li do
E se non ci sarà più gente come me
Voglio morire in Piazza Grande
Tra i gatti che non han padrone come me attorno a me.
La sua partecipazione all'edizione 1972 del Festival di Sanremo.
L'ALLEGORICA PIAZZA GRANDE DI LUCIO DALLA
Reviewed by Polisemantica
on
lunedì, aprile 30, 2018
Rating:
Nessun commento:
Posta un commento