Il simbolo dell'occhio nel triangolo nel Duomo di Milano, la massoneria e l'antico Egitto.

I simboli sono segni molto incisivi e potenti, usati da millenni dagli uomini per comunicare tra loro e capaci di trascinare le folle verso un fine, sia positivo che negativo.

I simboli, segni formati da significanti e significati, che non assomigliano alla realtà che intendono rappresentare, per essere efficaci devono essere condivisi.

In pratica un simbolo non ha forza ed efficacia in sé ma nella capacità di essere conosciuto, compreso e condiviso da un ampio gruppo di persone, che a tale simbolo si ispirano e attraverso esso danno origine e compimento a una forma di energia vitale che
permette di raggiungere determinati risultati.

Un esempio banale potrebbe essere la bandiera nazionale, in effetti un rettangolo policromo che però rappresenta una patria, per la quale si è disposti anche a offrire la propria vita come avveniva durante il risorgimento e i moti liberali.

I simboli sono dunque trascinatori di folle e catalizzatori di energie.

Devono quindi essere usati con attenzione e facendo in modo che non vengano fraintesi.

Un esempio di dubbia collocazione e condivisione di tale elemento convenzionale è rappresentato dal cosiddetto "occhio onniveggente", celebre simbolo massonico.

Derivazione dell'Udjat e probabilmente fusione dello stesso con l'Occhio di Ra, l'occhio onniveggente  viene mostrato in numerosi monumenti americani, nonché tra le banconote da un dollaro. Il simbolo si compone di un triangolo con dentro un occhio ("l'occhio di Dio") che sormonta, esattamente come un piramidion, una piramide tronca. Simbologia evidentemente di origine egizia.

Sul sito della Loggia d'Oriente si legge che il Delta, detto anche Triangolo di Salomone o Triangolo Equilatero prende il suo nome dalla forma maiuscola della terza lettera dell'alfabeto greco. Rappresentazione geometrica del tre (la triplicità è di fondamentale importanza nella simbologia muratoria), nella tradizione pitagorica simboleggia l'ascesa del molteplice all'Uno, in quella cristiana la trinità, e compare in molte altre teosofie come simbolo della divinità come Perfezione. Nel Tempio, il Delta luminoso è posto ad oriente ed ha al centro il G dalle numerose interpretazioni (God, oppure Gnosi, Geometria, Generazione) o il tetragramma ebraico o lo schema della tetractis pitagorica o l'occhio divino – simbolo del principio creatore o del sole, principio luminoso della vita.

Ingrandendo il Delta Luminoso si potrà notare come l’occhio sia in realtà ben poco “umano” in quanto attorniato da squame. Gli illuminati si consideravano infatti strettamente legati ad una antica specie rettile a cui attribuirebbero l’origine della specie umana.

La Piramide del Potere è oggi visibile a tutti sul fronte della banconota da un dollaro a sinistra del Gran Sigillo. Qui sono presenti due scritte: in basso "Novus Ordo Seclorum" ed in alto "Annuis coeptis". La prima è l'obbiettivo stesso degli Illuminati (il Nuovo Ordine Mondiale), la seconda è il loro motto: "la provvidenza ha favorito il nostro impegno" (tradotto anche come "Dio ha acconsentito").

La Piramide del Potere venne mostrata al mondo per la prima volta il 4 luglio del 1776 sulla bozza della banconota da un dollaro.

Nel Duomo di Milano vi è l'icona dell'occhio di Dio, in un confessionale, che troppo assomiglia al delta massonico. Un evidente uso sbagliato della simbologia nel caso migliore, un uso scientemente voluto nel peggiore.

Alessandro Diletto
Il simbolo dell'occhio nel triangolo nel Duomo di Milano, la massoneria e l'antico Egitto. Il simbolo dell'occhio nel triangolo nel Duomo di Milano, la massoneria e l'antico Egitto. Reviewed by Polisemantica on mercoledì, aprile 03, 2013 Rating: 5

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi scusi, ma ci sono grossolani errori nell’articolo.
Nel Delta non compare MAI la G. Può esserci un occhio sempre aperto e “astratto”, ossia non destro o sinistro (simbolo dell’unificazione dei due lati, destro/sinistro, in tutto e per tutto equivalente al cosiddetto “terzo occhio” della visione trascendente o unificata o del “testimone interiore”) oppure il Nome di Dio impronunciabile della tradizione ebraica o una semplice YOD (lettera iniziale del Nome impronunciabile).
La G compare al centro di un altro simbolo, che Lei evidentemente non conosce.
L’occhio non è MAI circondato da squame. Non so se in quello del Duomo di Milano ci siano squame, forse è probabile, anche se non mi pare di averle viste. Le posso tuttavia confermare che in quello delle logge massoniche NON ci sono squame.
Non esiste nessuna “loggia d’oriente”, né sul web ne nel mondo reale. Forse intendeva “Lavanda Cannavale”?

Polisemantica ha detto...

La fonte del paragrafo dedicato al Delta è il sito della Gran Loggia d'Italia e non Loggia d'Oriente http://www.granloggia.it/GLDI/default.aspx/1280-simbologia_massonica.htm

Ci scusiamo per l'errore e la ringraziamo per le puntualizzazioni e per l'interessante commento. Un saluto.

Lino ha detto...

Ho letto nell'articolo: "Un evidente uso sbagliato della simbologia nel caso migliore, un uso scientemente voluto nel peggiore".
Una simile affermazione potrebbe essere in parte condivisibile se, dell'immagine in questione, fosse stata fornita una data di realizzazione recente. Già René Guénon, un bel po' di decenni fa, rese noto che l'occhio (o una Jod, per la somiglianza) nel triangolo è un simbolo comune all'ebraismo, al cristianesimo e alla massoneria. Ora i significati dei simboli si stratificano nel tempo. Non dubito che nei nostri giorni l'immagine (lettera G a parte) possa richiamare il simbolismo massonico, ma nel tempo nel quale fu posta sul confessionale, nel contesto nel quale fu usata, quale fu il significato più probabile a essa associato?

Il symbolarium della Massoneria è sincretico, con immagini prese a prestito da religioni e culture che la precedono storicamente: stiamo attenti a non farle un favore dando a Cesare quello che non è di Cesare.
Lino L.

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