MEDEA, SIMBOLI DELLA TRAGEDIA DELLA VENDETTA



Medea è una tragedia di Euripide, antico drammaturgo greco, considerato, insieme ad Eschilo e Sofocle, uno dei maggiori poeti tragici, nato a Salamina nel 485 a.c. e morto a Pella nel 406 a.C.

Fu rappresentata per la prima volta ad Atene del 431 a.C.

Si assiste alla vicenda di Medea, madre assassina delle sue creature per vendicarsi di un amore finito.

La tragedia è ricca di elementi simbolici.

Vi è una estrema antitesi fra i personaggi di Medea e Giasone, lei simbolo della società barbara e selvaggia, della magia, della passionalità, della visceralità, delle segrete e impetuose pulsioni del cuore e dell'istinto, dei misteriosi meandri della psiche umana; lui simbolo della civiltà evoluta, della logica, del raziocinio e della convenienza, in cui il matrimonio non è altro che un mezzo per la conquista del potere.


Allo sdegno impetuoso di Medea lui oppone l'abilità oratoria, alla passione di Medea, Giasone reagisce con malcelata arroganza e risposte meschine.

Fra queste due opposte visioni del mondo, tra queste antitetiche filosofie di vita, che dapprima si attraggono e poi si respingono, nasce una dinamica di energia distruttiva di cui faranno le spese tre vittime innocenti, i due bambini e la ragazza.

Antitetica è anche la personalità di Medea: con i propri figli spietata e tenera, disperata e insieme capace di prepararsi una via di fuga, innamorata e piena d'odio per il marito, contemporaneamente vittima e carnefice.

I due bambini sono simbolo dell'innocenza, della primigenia felicità, dell'amore assoluto.

La vicenda del vello d'oro, che Medea cedette a Giasone in cambio della promessa di matrimonio appena giunti nella sua patria, e che lei gli rinfaccia, è simbolo dei primi viaggi dei mercanti-marinai proto-greci alla ricerca di oro, di cui la penisola greca è assai scarsa.

Inoltre tuttora nelle zone montuose della Colchide vi sono cercatori d'oro seminomadi, che utilizzano un setaccio ricavato principalmente dal vello di ariete, tra le cui fibre si incastrano le pagliuzze di oro.

Il mito potrebbe anche essere una metafora dei campi di grano, cereale scarso in Grecia, che gli antichi Elleni si procuravano sulle coste meridionali del Mar Nero.


La veste e il diadema d'oro, doni avvelenati che Medea offre alla futura sposa, simboleggiano gli effetti nefasti della ricchezza, che spesso porta lutti e devastazione nella vita delle persone.

Il carro trainato dai draghi alati offerto a Medea dal dio del sole, è indice che le divinità non sono avverse a Medea per l'atroce atto compiuto, in quanto ritengono Giasone, con il suo comportamento, il vero ispiratore della strage.

La tragedia è inoltre metafora critica della visione del mondo da parte della società ateniese del V secolo a.C.

Giasone, icona dell'ateniese medio, contrappone allo sdegno della barbara Medea motivazioni razionali che potevano a quel tempo e in quella evoluta città apparire sensate: la necessità di generare nuovi figli per la polis, di assicurarsi una migliore posizione sociale e infine la convinzione che già solo il fatto di aver portato Medea in una terra civilizzata strappandola alla barbarie della Colchide fosse più che abbastanza.


Medea è la tragedia dell'amore tradito e desideroso di vendetta, delle ragioni del cuore che superano quelle della logica, dell'appassionato immaginario femminile che si scontra contro l'arida razionalità maschile, delle oscure pulsioni della psiche contro le cieche evidenze dell'intelletto.

È la tragedia della vendetta, di una madre che massacra i propri figli per distruggere colui che amava e insieme il proprio passato e che con questo gesto estremo condanna lui e se stessa alla perpetua infelicità.

Se desiderate conoscere il mito antecedente, la vicenda e la simbologia della tragedia di Medea, li trovate in questo video di Ars Europa Channel.

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Intanto, buona visione del secondo episodio  della serie video "Gli Immortali", dedicata ai grandi personaggi della tragedia greca.






MEDEA, SIMBOLI DELLA TRAGEDIA DELLA VENDETTA MEDEA, SIMBOLI DELLA TRAGEDIA DELLA VENDETTA Reviewed by Polisemantica on martedì, novembre 26, 2019 Rating: 5

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