IL GRANDE GIGANTE GENTILE DI SPIELBERG E I TRE QUADRATI SEMIOTICI


Nell'ultimo film in tecnica mista di Spielberg, il Grande Gigante Gentile, troviamo, fra gli altri, l'uso di un interessante escamotage semio-narrativo per rendere la vicenda più appassionante e coinvolgente per il pubblico, ovvero l'organizzazione della storia in quadrati semiotici.

Steven Spielberg durante le riprese del GGG
La trama del film è la seguente: Sophie è una bambina orfana che vive in un orfanotrofio a Londra.

Una notte viene rapita da un gigante, che la porta nel suo mondo, dove vivono altri giganti.

L'arrivo di Sophie nella terra dei giganti
Questi giganti  sono antropofagi, amano divorare soprattutto bambini.

Il gigante che ha rapito Sophie non è come tutti gli altri: si nutre solo di centrionzoli, disgustosi ortaggi che crescono sulla sua terra, e per di più è gentilissimo e non sviluppato in altezza come gli altri.

Sophie e GGG diventano amici e la bambina aiuta il gigante a creare e portare sogni belli ai bambini che dormono.

Un giorno, però, quando Sophie e GGG scoprono che gli altri giganti hanno intenzione di fare una nuova strage decidono di avvisare con un incubo la Regina d’Inghilterra della prossima minaccia.

GGG a corte
Cosa ha questa storia di così interessante da essere tanto piaciuta ai bambini di tutto il mondo?

È necessario, affinché un qualunque testo abbia una forza dinamica capace di organizzare i propri equilibri endogeni e acquisire una migliore efficacia comunicativa e incisività agli occhi dello spettatore, realizzarlo tenendo conto di una sorta di forza di coesione interna.

In altre parole, occorre costruire una serie di relazioni non solo tra emittente e destinatario, ma anche tra gli elementi che concorrono a comporla, tra i vari personaggi dell’opera stessa. Per fare ciò occorre utilizzare il modello costruttivo relazionale teorizzato da Greimas.

Questo intreccio di rapporti (il quadrato semiotico mette infatti in relazione coppie di concetti presenti nell'opera, opposti e complementari) è voluto e quindi creato dall'autore del testo per mettere in contrapposizione, in relazione complementare, contraddittoria o contraria delle forze.

Serve a rendere più dinamica e avvincente l’opera e di conseguenza a inviarci un messaggio che non viene immediatamente percepito a livello cognitivo ma che viene assimilato implicitamente a livello inconscio.

Nel film GGG abbiamo tre quadrati semiotici.

PRIMO QUADRATO SEMIOTICO
  • buono - gigante gentile
  • cattivo - altri giganti
  • non buono - direttrice orfanotrofio
  • non cattivo - generali che attaccano paese giganti
Un tratto saliente del primo quadrato semiotico: la contrapposizione tra il GGG e gli altri giganti
SECONDO QUADRATO SEMIOTICO
  • gustoso - colazione offerta dalla regina
  • disgustoso - "cetrionzolo"
  • non gustoso - esseri umani divorati dai giganti
  • non disgustoso - "siroppio" dagli effetti imbarazzanti

La gustosa colazione della Regina: un elemento saliente del secondo quadrato semiotico
TERZO QUADRATO SEMIOTICO
  • grande - i giganti cattivi
  • piccolo - Sophie, piccola di altezza e di età
  • non grande - Il Grande Gigante Gentile, che pur essendo gigante, è il più basso della sua specie
  • non piccolo - la regina, che pur non essendo alta, ha molto potere
I giganti cattivi, "protagonisti" del terzo quadrato semiotico
Come sempre la semiotica agisce nel profondo della struttura narrativa e di conseguenza, della psiche umana, per creare testi interessanti e coinvolgenti.


IL GRANDE GIGANTE GENTILE DI SPIELBERG E I TRE QUADRATI SEMIOTICI IL GRANDE GIGANTE GENTILE DI SPIELBERG E I TRE QUADRATI SEMIOTICI Reviewed by Polisemantica on domenica, dicembre 23, 2018 Rating: 5

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