LE PRINCIPALI FIGURE RETORICHE: LE FIGURE DI SIGNIFICATO


Esistono numerose classificazioni delle figure retoriche. Una delle più utilizzate è quella che le suddivide in tre categorie principali: le figure di significato (o tropi, o traslati), basate sul trasferimento di significato da un’espressione a un’altra, le figure di parola, che riguardano l’espressione linguistica e le figure di pensiero, che concernono le idee.

All'interno di queste categorie principali troviamo poi le figure vere e proprie.

Analizziamo brevemente le figure di significato.

Metonìmia (metonimìa)
La metonimìa riguarda la sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo un rapporto di contiguità logica.

  • Il concreto per l’astratto: avere del fegato 
  • L’astratto per il concreto: sei una bellezza 
  • L’effetto per la sua causa: le sudate carte 
  • La causa per il suo effetto: vive del suo lavoro 
  • Il contenente per il contenuto: bere un bicchiere 
  • La marca per il prodotto: una Fiat 
  • L’autore per l’opera: ascoltare Mozart 

Sinèddoche
La sineddoche prevede la sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo un rapporto di quantità.

  • Una parte per il tutto: tornare al tetto 
  • Il tutto per la parte: pelliccia di visone 
  • Il genere per la specie: i comuni mortali 
  • La specie per il genere: il pane quotidiano 
  • Il singolare per il plurale: non passa lo straniero 

Metàfora 
La metafora, una delle figure di significato più utilizzate, prevede la sostituzione di una parola con un’altra, in cui il senso letterale ha una qualche somiglianza con quello della parola sostituita.

  • Capelli d’oro per capelli biondi: la sostituzione è possibile perché i due termini biondo e oro appartengono allo stesso campo semantico, vale a dire il colore giallo. Tradizionalmente la metafora è poi considerata come una similitudine abbreviata. 


Dalla similitudine "il mio amore brucia come una fiamma" possiamo derivare le metafore:

  • il mio amore è una fiamma 
  • la mia ardente fiamma 
  • la mia fiamma 

Sinestesìa
La sinestesia è un tipo di metafora che consiste nel trasferimento di significato dall'uno all'altro campo sensoriale.

  • Un colore caldo 
  • L’urlo nero della madre (Quasimodo) 

Perìfrasi o circonlocuzione
La perifrasi prevede la sostituzione di un solo termine con un “giro di parole”, o una definizione, o una parafrasi.

  • La gloria di colui che tutto move al posto di La Gloria di Dio (Dante) 

Eufemismo
L'eufemismo è una perifrasi usata per attenuare un’espressione troppo cruda, diretta o volgare.

  • É passato a miglior vita, per non dire “è morto” 

Antonomàsia 
L'antonomasia prevede l'impiego di un nome comune, un epiteto o una perifrasi al posto di un nome proprio, per esprimerne una qualità caratterizzante.

  • Il Cavaliere, al posto di Berlusconi 
  • Il Pelìde, al posto di Achille (Omero)

Per antonomasia si intende anche l’uso di un nome proprio al posto di un nome comune:

  • Un Einstein, per riferirsi a un genio 
  • Un Otello per definire un uomo geloso 

Litòte
La litòte è la negazione del contrario per affermare un concetto in forma attenuata.

  • Don Abbondio non era nato con un cuor di leone (Manzoni)

Ipèrbole 
Infine l'iperbole è un'esagerazione, per eccesso o per difetto.
È un secolo che non ci vediamo.
LE PRINCIPALI FIGURE RETORICHE: LE FIGURE DI SIGNIFICATO LE PRINCIPALI FIGURE RETORICHE: LE FIGURE DI SIGNIFICATO Reviewed by Polisemantica on giovedì, aprile 19, 2018 Rating: 5

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