Servitevi da soli o la insostenibile leggerezza dell'essere (un venditore)

L'idea è geniale nella sua semplicità: uno stupidario del cliente raccontato da un commesso, venditore e conoscitore di tipi umani di ventennale esperienza.

Il blog è spettacolare, esilarante nella fredda e compassata analisi delle assurdità umane del genere "homo cliens" in un grande magazzino di elettronica.

Il libro "servitevi da soli" sta andando a ruba.

Una comicità travolgente e intelligente, che unisce situazioni irreali a una buona dose di ironia, citazioni colte a frasari tratti da film di serie B, ma di grande popolarità, degli anni '80.

Dal punto di vista semiotico cosa rende questo blog e il suo autore, Paolo Longarini, così dirompenti e coinvolgenti? Quali sono le strutture narrative presenti?

Molto brevemente ecco una veloce analisi, che evidenzia la presenza di:


Grande abbondanza di citazioni
Sta per cadere l'ultimo petalo della rosa, (La bella e la Bestia)
i piedi a terra ed i castelli in aria (canzone dei Gatti di Vicolo miracoli)

Con esse l'autore crea rapporto di complicità con lettori giocando sui ricordi comuni del periodo adolescenziale

Tipico slang romanesco

"che tanto, i primi tempi verrano quattro smandrappate che serviranno solo come apripista per le clienti bòne"
"Eddai, quarcosa a que fijo de impiastrata de tu padre je dovemo da regalà"


Crea identificazione nei lettori romani e gusto esotico in chi romano non è.

Implicazioni

(una mia amica insospettabile, nel senso che lancia pipponi inauditi su astruse liriche greche e traduzioni sballate di Coriolano, di quelle che sanno l'Iliade a memoria e non quella a fumetti ma quella scritta in Leonidese)

Dà per scontato alcune affermazioni, contenute in altri concetti, e riesce quindi a inviare messaggi su livelli sovrapposti.

Presupposizioni

Da che mondo è mondo, il genere umano si muove a causa di due cose. La seconda è la curiosità.

Gioca con luoghi comuni ammiccando al suo pubblico, che capisce il gioco e sorride.

Abbondano numerose figure retoriche, dalle allegorie alle numerosissime metafore, le antitesi, le comparazioni (io ti faccio cose. Cose che non farei nemmeno al fidanzatino di mia figlia dopo che l'ha riportata a casa con due minuti di ritardo), le sineddoche, sinestesie sino alle prosopopee (Saluta! Prima devi salutare! Ma allora non ti ho insegnato niente, ti ho sempre detto, fin da quando eri bambino, saluta e sorridi e ha fatto metà del tuo dovere) - quando evoca la Mamma Mentale che si materializza nella coscienza e parla, alle frequenti iperboli (Sto seriamente pensando a lasciarmi morire per essiccamento usando le luci al neon), o al climax (Guardo. Mi perplimo. Anche basisco. Ok, gioco il Jolly e mi abbacino.)

Sono presenti talvolta modelli attanziali (c'è un protagonista, il cliente, che ha uno scopo, risolvere il suo problema il più delle volte inesistente o assurdo, chiede un aiutante e trova nel commesso un opponente, emergono sia il destinante che il destinatario, il pubblico del blog).

Insomma, pare una lettura leggera e invece è costruita con maestria, sia pure di getto e in modo istintivo dall'autore, che proprio in tale circostanza fa emergere tutto il suo talento.

Per chi ha voglia di farsi quattro risate:  https://it-it.facebook.com/Servitevidasoli



Servitevi da soli o la insostenibile leggerezza dell'essere (un venditore) Servitevi da soli o la insostenibile leggerezza dell'essere (un venditore) Reviewed by Polisemantica on mercoledì, gennaio 29, 2014 Rating: 5

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