Dai dati dell' anagrafe della popolazione Italiana Residente all'Estero (Aire), resi noti dalla trasmissione "Giovani Talenti" di Radio 24 oggi risulta che gli italiani sono in fuga dal proprio Paese.
Sono infatti 2.320.645 gli italiani complessivamente espatriati dal Paese a partire dal primo luglio 1990, quasi 600mila di questi appartenevano alla fascia 20-40 anni. Gli italiani complessivamente residenti all'estero al 31 dicembre 2012 ammontavano a 4.341.156, in crescita di 132.179 unità rispetto all'anno precedente.
Solo lo scorso anno l'emigrazione dalla Penisola è stata di 78.941 cittadini.
In pratica si tratta di una diaspora che avviene in tempi un po' più lunghi del consueto.
Diaspora è un termine di origine greca (διασπορά) che descrive la migrazione di un intero popolo costretto
ad abbandonare la propria terra natale per disperdersi in diverse parti del mondo.
Elementi essenziali della diaspora sono quindi il trasferimento, il desiderio di ritornare e al contempo la sua impossibilità.
In effetti gli elementi essenziali della diaspora italiana sono il trasferimento forzato a causa del lavoro insufficiente o inesistente, delle prospettive assenti; il desiderio di restare ma la sua impossibilità e la medesima impossibilità al ritorno a meno di non voler fare ancora la fame.
Non si sta trattando più di migrazione a causa dei numeri che diventano ogni mese più elevati di persone che decidono di abbandonare l'Italia per cercare fortuna all'estero.
L'implicazione è evidente: in Italia non si lavora, non si vive, ma all'estero si.
Se fosse una storia inventata ci si potrebbe costruire un modello attanziale:
soggetto: gli italiani in cerca di una vita migliore
oggetto: vivere con un lavoro che permetta di sostenere le spese della vita e avere anche qualche soddisfazione professionale
opponente: l'Italia e la sua situazione socioeconomica attuale
aiutante: il Paese di approdo e la capacità di parlarne la lingua (o almeno l'inglese)
destinante : la politica ventennale degli ultimi governi
destinatario: i migranti italiani
La storia invece, purtroppo, è vera.
Sono infatti 2.320.645 gli italiani complessivamente espatriati dal Paese a partire dal primo luglio 1990, quasi 600mila di questi appartenevano alla fascia 20-40 anni. Gli italiani complessivamente residenti all'estero al 31 dicembre 2012 ammontavano a 4.341.156, in crescita di 132.179 unità rispetto all'anno precedente.
Solo lo scorso anno l'emigrazione dalla Penisola è stata di 78.941 cittadini.
In pratica si tratta di una diaspora che avviene in tempi un po' più lunghi del consueto.
Diaspora è un termine di origine greca (διασπορά) che descrive la migrazione di un intero popolo costretto
ad abbandonare la propria terra natale per disperdersi in diverse parti del mondo.
Elementi essenziali della diaspora sono quindi il trasferimento, il desiderio di ritornare e al contempo la sua impossibilità.
In effetti gli elementi essenziali della diaspora italiana sono il trasferimento forzato a causa del lavoro insufficiente o inesistente, delle prospettive assenti; il desiderio di restare ma la sua impossibilità e la medesima impossibilità al ritorno a meno di non voler fare ancora la fame.
Non si sta trattando più di migrazione a causa dei numeri che diventano ogni mese più elevati di persone che decidono di abbandonare l'Italia per cercare fortuna all'estero.
L'implicazione è evidente: in Italia non si lavora, non si vive, ma all'estero si.
Se fosse una storia inventata ci si potrebbe costruire un modello attanziale:
soggetto: gli italiani in cerca di una vita migliore
oggetto: vivere con un lavoro che permetta di sostenere le spese della vita e avere anche qualche soddisfazione professionale
opponente: l'Italia e la sua situazione socioeconomica attuale
aiutante: il Paese di approdo e la capacità di parlarne la lingua (o almeno l'inglese)
destinante : la politica ventennale degli ultimi governi
destinatario: i migranti italiani
La storia invece, purtroppo, è vera.
La diaspora italiana nei dati dell'AIRE: il lavoro all'estero e gli expat nel modello attanziale
Reviewed by Polisemantica
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sabato, aprile 06, 2013
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