La profezia del "caput nigrum" del Papa, Francesco I, la dittatura in Argentina e il gabbiano a San Pietro.

L'ultimo papa sarà, dicono le profezie, un "caput nigrum".

Quindi, ovviamente, la prima cosa che viene da pensare è che la fine del mondo sia  ancora molto lontana, in quanto il papa attuale non è di colore.

Ma se la profezia di San Malachia si riferisse in modo metaforico non al colore della pelle ma a quello dell'anima? Un modo per esprimere quindi, con una figura retorica il significato di persona malvagia?

Il nuovo Papa, Francesco I, appena eletto ha scatenato non solo entusiasmi per la sua semplicità e il nome del santo scelto, ma anche forti perplessità e addirittura sconcerto per alcuni suoi trascorsi che paiono particolarmente gravi.

“Io non conosco casi moderni di vescovi che abbiano avuto una partecipazione politica così esplicita come è stata quella
di Bergoglio. Lui agisce con il tipico stile di un politico. È in relazione costante con il mondo politico, ha persino incontri costanti con ministri del governo".

Con queste frasi il giornalista Horacio Verbitsky, meticoloso giornalista che ha consacrato la sua vita allo studio della 'guerra sporca' mediante cui la dittatura di Jorge Videla sterminò 9000 'sovversivi' (più 30.000 desaparecidos, molti dei quali gettati nell'oceano), liquida la posizione del nuovo pontefice in relazione agli anni più cupi della storia recente dell'Argentina. Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro L’isola del silenzio.

Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina. In sostanza, il neo-pontefice Francesco I (peraltro mai stato ad Assisi) agendo in qualità di delatore al soldo del regime avrebbe condotto all'arresto di due gesuiti che lavoravano nelle baraccopoli di Buenos Aires, Orlando Yorio e Francisco Jalics, dopo aver vanamente tentato di farli trasferire. Soprattutto Yorio, mai completamente ripresosi dalla torture subite, prima di morire ribadì con chiarezza le implicazioni di Bergoglio.

Nel libro, inoltre, Verbistky spiega come Bergoglio, durante la dittatura militare, abbia svolto attività politica nella Guardia di ferro, un’organizzazione della destra peronista, che ha lo stesso nome di una formazione rumena sviluppatasi fra gli anni Venti e i Trenta del Novecento, legata al nazismo.

Secondo il giornalista, l’attuale arcivescovo di Buenos Aires, quando ricoprì il ruolo di Provinciale della Compagnia di Gesù, decise che l’Università dei gesuiti fosse collegata a un’associazione privata controllata dalla Guardia di ferro. Controllo che terminò proprio quando Bergoglio fu trasferito di ruolo.

Nonostante venga definito come un progressista, Bergoglio è un conservatore, fermo oppositore dei diritti civili (per questo oppositore anche dell’attuale presidente argentino Kirchner). In tempi di crisi per la chiesa sembra una mossa dettata da un disperato opportunismo unito al tentativo di arginare la corsa a sinistra che si osserva in tutto il Sudamerica."

Se quindi è vera questa ricostruzione occorre tenere a mente la profezia che raccontava metaforicamente il futuro: "Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti."  (Matteo 24)

Un altro segno (mal interpretato?) potrebbe essere stato il gabbiano apparso tra corvi e piccioni in Piazza San Pietro e posatosi sul comignolo del Conclave.

Un segno e un auspicio, certo, ma di che?

Non si nota una certa similitudine con il gabbiano che durante le ultime settimane del pontificato di papa Ratzinger apparve davanti alla sua finestra dopo l'Angelus attaccando la colomba che papa Benedetto aveva appena lasciato andare verso il mondo, tanto che la bestiola, simbolo della pace, tornò terrorizzata indietro cercando riparo vicino alla figura di Ratzinger?

Non dimentichiamo poi che papa Francesco è gesuita e il Generale dei Gesuiti è comunemente chiamato "il papa nero" in quanto questo è il colore dell'abito dell'ordine fondato da San Ignacio de Loyola.

Speriamo di sbagliare.

Il video della proclamazione di Francesco:

La profezia del "caput nigrum" del Papa, Francesco I, la dittatura in Argentina e il gabbiano a San Pietro. La profezia del "caput nigrum" del Papa, Francesco I, la dittatura in Argentina e il gabbiano a San Pietro. Reviewed by Polisemantica on giovedì, marzo 14, 2013 Rating: 5

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pada Francesco è l'ultimo papa , il papa nero... Infatti il capo dei gesuiti, ordine estremamente rigoroso e cristiano alla radice, è detto papa nero, ad indicare la sua autorevolezza a fianco al papa ufficiale, un po come il re bianco e nero di schacchi. Poi direi che l'operato di francesco non puo essere in contrasto con cristo, in quanto il papa si sforza di annunciare la parola di cristo nel modo piu aderente possibile al vangelo. forse sarà l'ultimo papa perchè, se non lo uccidono prima, cercherà di scardinare la gerarchia vaticana, che nella sua organizzazione e nel suo potere , non ha niente di cristiano.

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