Claudio Messora, ovvero quando il comunicatore non comunica. O se si preferisce, Messora il comunicatore silenzioso o l'incomunicabilità di un comunicatore.
Come la si guardi la faccenda lascia perplessi.
Il consulente della comunicazione decide la linea del silenzio, con una scelta paradossale, anzi con un ossimoro.
Messora, consulente della comunicazione del Movimento di Grillo, scrive sul suo blog che non parlerà più con i giornalisti dopo essere stato frainteso su un
possibile governo Pd-Cinque Stelle.
Intanto i capigruppo di Camera e Senato Lombardi e Crimi non rispondono alle domande.
In realtà, volenti o nolenti, i silenziosi eletti e il loro consulente, stanno comunicando platealmente con il loro silenzio.
Tacendo, inviano messaggi che, come le parole, possono essere decodificati in modo esatto oppure no.
Le parole possono essere ambigue e mal interpretate, ma pure il silenzio.
C'è il silenzio assenso, il silenzio rispettoso, il silenzio sbigottito, il silenzio di disapprovazione.
Infine c'è il silenzio peggiore, quello di chi si crede superiore, migliore, puro, incontaminato e non vuole "mischiarsi" con coloro che non professano la medesima fede.
E' un silenzio sprezzante e offensivo.
Anche se serve solo a nascondere la paura di non sapere rispondere alle domande, legittimamente poste.
Alessandro Diletto
Come la si guardi la faccenda lascia perplessi.
Il consulente della comunicazione decide la linea del silenzio, con una scelta paradossale, anzi con un ossimoro.
Messora, consulente della comunicazione del Movimento di Grillo, scrive sul suo blog che non parlerà più con i giornalisti dopo essere stato frainteso su un
possibile governo Pd-Cinque Stelle.
Intanto i capigruppo di Camera e Senato Lombardi e Crimi non rispondono alle domande.
In realtà, volenti o nolenti, i silenziosi eletti e il loro consulente, stanno comunicando platealmente con il loro silenzio.
Tacendo, inviano messaggi che, come le parole, possono essere decodificati in modo esatto oppure no.
Le parole possono essere ambigue e mal interpretate, ma pure il silenzio.
C'è il silenzio assenso, il silenzio rispettoso, il silenzio sbigottito, il silenzio di disapprovazione.
Infine c'è il silenzio peggiore, quello di chi si crede superiore, migliore, puro, incontaminato e non vuole "mischiarsi" con coloro che non professano la medesima fede.
E' un silenzio sprezzante e offensivo.
Anche se serve solo a nascondere la paura di non sapere rispondere alle domande, legittimamente poste.
Alessandro Diletto
Claudio Messora, il M5S, le domande, la comunicazione e il silenzio
Reviewed by Polisemantica
on
mercoledì, marzo 20, 2013
Rating:
Nessun commento:
Posta un commento