GAD LERNER, BEPPE GRILLO E L'IMPLICAZIONE SULLA SATIRA POLITICA


Gad Lerner ha scritto un post sul suo blog intitolato: Avete notato qual è l’unico leader su cui nessuno osa fare satira?

L'immagine che appare in testa all'articolo non lascia dubbio: l'inferenza generata è "Beppe Grillo".

Più che il post in sé, che si limita ad osservare il fatto che tutti i leader sono parodiati, tranne Grillo (quante volte abbiamo visto imitazioni di Berlusconi, Bersani, Ingroia, Monti, Maroni e compagnia bella) è impressionante la sequela di commenti al post, che insultano Lerner solo per aver osato comparare Grillo con gli altri o di aver espresso perplessità sulla mancanza di satira per uno che di satira è campato per decenni.

L'implicazione chiarissima è che è vietato satireggiare Grillo. Ancora una volta un aspetto inquietante nelle modalità delle dinamiche democratiche da parte dei sostenitori del M5S.

Scrive infatti Lerner: "È come se l’uomo che adopera la satira come strumento principale della sua lotta politica fosse per questo in diritto di beneficiare di una speciale immunità. Grillo è un maestro nel farci ridere, ma ridere di lui, farne la parodia, smontarne i meccanismi retorici, è fortemente sconsigliato."

Come segnalato da Dino Basili in Tagliar corto nel 1987: "La satira va somministrata con l'imparzialità d'una perfetta burocrazia: senza un occhio di riguardo per nessuno".

Grillo sa benissimo, come diceva  Aldous Huxley che "Le parodie e le caricature sono le critiche più acute".

Però, non è lui che non permette la satira su se stesso: sono gli altri comici che non osano satireggiare un loro ex collega che ora fa politica, pur conoscendo benissimo le figure retoriche da lui utilizzate per inviare messaggi, e che sarebbero quindi perfettamente in grado di smontare.

Un sorta di "culto della personalità" che induce qualche riflessione, non necessariamente rasserenante.

Gli esponenti del Movimento si alterano anche solo per il fatto di accennare alla possibilità di satira per Grillo, ma inutilmente. Jules Renard già molto tempo fa sentenziava: "La collera della satira è inutile: basta mostrare le cose come sono. Sono abbastanza ridicole di per sé".
GAD LERNER, BEPPE GRILLO E L'IMPLICAZIONE SULLA SATIRA POLITICA GAD LERNER, BEPPE GRILLO E L'IMPLICAZIONE SULLA SATIRA POLITICA Reviewed by Polisemantica on domenica, febbraio 17, 2013 Rating: 5

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si, lascia perplessi

Unknown ha detto...

Non ci sono caricature del personaggio Grillo perché lui è già la caricatura di sé. I suoi comizi sono la rappresentazione di una parodia attraverso la quale intenzioni malvagie usano la verità di molti fatti accaduti per trasformarla nel mezzo di convinzione che attrarrà moltitudini di persone poco dotate intellettualmente, che hanno necessità di essere schiavi del fascino di qualcuno. Così è stato in tutte le dittature, ma la cosa che più stupisce è che la maggior parte dei salvatori della patria che lo voteranno sono gli stessi che, col loro voto precedente, dato alle destre mafiose, l'hanno affossata.

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